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Musica

“Ti porto in Africa” di Mango, tre ragioni per riascoltarlo

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TI PORTO IN AFRICA | LA RECENSIONE

Con cinque milioni di dischi venduti, autore di brani per artisti del calibro di Mietta, Patty Pravo, Andrea Bocelli, Loretta Goggi, Loredana Bertè, con all’attivo collaborazioni con alcune fra le eccellenze del cantautorato italiano, da Lucio Dalla a Claudio Baglioni, da Franco Battiato ai Neri Per caso, Giuseppe Mango, conosciuto semplicemente col suo esotico cognome, è stata senza alcuna ombra di dubbio una delle personalità più incisive del pop italiano delle ultime tre decadi: “un autentico innovatore della musica leggera italiana”, ha asserito Mario Luzzatto Fegiz.

Come dargli torto, d’altronde. Basti pensare a uno degli album cardine della carriera di Mango, “Ti porto in Africa” del 2004, fuori per la WEA Records Italia, scritto e prodotto insieme a Rocco Petruzzi, certificato disco di platino: nonostante siano trascorsi ben quindici anni da quel lavoro, “Ti porto in Africa” resta una delle testimonianze innovativamente più illustri del nostro cantautorato. Ecco perché.

1- Per i colori sonori della title-track: quell’intro trascinante ed ipnotica che dà il titolo al disco, quasi psichedelico, ci introduce lungo le sonorità di un brano che meravigliosamente rifugge etichettature di sound per trasportare l’ascoltatore in un viaggio estatico potente e vigoroso, in cui la fusione fra la cosiddetta “world music”, che affonda le radici nell’etnico, ed il pop-rock, è credibile e seducente.

2- Per la continua ricerca e l’assennata sperimentazione. Nella splendida “Forse che sì, forse che no”, nella quale campeggia un indimenticabile duetto con Dalla, c’è un lato dell’essenza di Mango, che coniuga in una crasi perfetta lo stile sognante ed orientaleggiante del suo timbro vocale, peculiare ed inconfondibile, e le sonorità più propriamente moderne della musica popolare italica, nel risultato di una produzione sempre fortemente originale e altamente fruibile al tempo stesso.

3- Per la bellezza e la raffinatezza dei testi, per l’intensità del messaggio: “La coerenza è un destino incerto per ognuno, prima che sia più forte, più del tuo profumo, prima che il tempo passi a un altro amore, prima che il gioco sia di non partire, al di là dei discorsi fatti e della gente, anche, prima di avere fretta, fretta come sempre, io ti vorrei parlare”, canta nella bellissima “Io ti vorrei parlare”, brano che chiude l’album prima della cover dei Soulwax “Saturday”, un pensiero lucido e intelligente sul dramma dell’incomunicabilità messo in poesia come pochissimi altri sarebbero stati in grado di fare.

Riascoltare Mango insomma è un cucchiaino di miele per l’anima, un toccasana d’avanguardia pura che da quasi un lustro manca immensamente e di cui, aurea consolazione seppur magra, ci è rimasto un patrimonio incalcolabile.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: AMMALIANTE

TRACKLIST

01. Francesco
02. Ti porto in Africa
03. Tutto l’amore che conta davvero
04. Eccoti, folle amore
05. Sabbia e nuvole
06. Se con un t’amo
07. Forse che sì, forse che no (feat. Lucio Dalla)
08. Dal silenzio a un bacio
09. Io ti vorrei parlare
10. Saturday

ALBUM: TI PORTO IN AFRICA

ARTISTA: MANGO

ANNO: 2004

ETICHETTA: WARNER MUSIC ITALIA

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